Quella in foto è una bellissima Blastocisti, che ha emozionato una delle nostre giornate in laboratorio!
Cosa è la Blastocisti?
Dicesi Blastocisti un embrione che raggiunge i cinque, sei , sette giorni di sviluppo dopo la fecondazione e che può vivere per questo periodo in un ambiente “artificiale” prima di essere trasferita in utero.
Qual è l’evoluzione di un embrione?
L’ovocita fertilizzato (zigote), dopo 16-18 h dall’inseminazione, va incontro ad una serie di divisioni cellulari che si verificano sia in natura che in ambiente artificiale, quale l’interno dei nostri incubatori. Il massimo stadio evolutivo che un embrione può raggiungere in coltura, prima di essere traferito in utero, è la Blastocisti.
Si arriva allo stadio di Blastocisti tra la quinta e la settima giornata di coltura. In condizioni naturali, è proprio in questa fase che l’embrione si trova pronto a impiantarsi nell’endometrio.
Il compito di un embriologo è quello di ricercare le migliori condizioni di coltura e monitorare i sistemi di incubazione consentendo una ottimale crescita embrionaria fino a tale stadio.
Com’è fatta una Blastocisti?
Due sono le componenti strutturali fondamentali all’interno della blastocisti: il trofoectoderma, che da origine alla placenta e la massa cellulare interna da cui si sviluppa il feto.
Qual è il vantaggio del trasferimento a Blastocisti?
La coltura a Blastocisti permette di selezionare embrioni con un maggior potenziale di impianto, ottenendo più alte percentuali di gravidanza.
La coltura a Blastocisti è diventata una strategia di elezione che permette di valutare gli embrioni in maniera più accurata e di individuare quelli più competenti. Ciò ha portato ad effettuare trasferimenti di singole Blastocisti, senza compromettere il tasso di gravidanza ma riducendo il rischio di gravidanze multiple.