Nutrizione
L’ALIMENTAZIONE IN SUPPORTO ALLA FERTILITà DELLA COPPIA
Il tipo di alimentazione e quindi anche lo stile di vita può influire sulla fecondità ed è proprio per questo motivo che si può parlare di terapia nutrizionale di supporto alla fertilità
Per stile di vita si intendono diversi fattori che possono influenzare la salute delle persone, quelli più importanti nel nostro caso sono la sedentarietà, estremi del peso (sia in eccesso che in difetto), il tipo di alimentazione, il fumo, lo stress, l’abuso di caffeina, alcool o droghe.
Le sostanze nutritive giocano un ruolo chiave nel far sì che gli ovociti femminili e lo sperma maschile siano fertili, si fecondino e conducano allo sviluppo di un feto in grado di svilupparsi correttamente. Il sovrappeso o una cattiva nutrizione possono causare alla donna numerosissime problematiche che impediscono il concepimento.
La dietoterapia mirata al miglioramento della qualità ovocitaria è definita antinfiammatoria, infatti esistono dei percorsi nutrizionali ben definiti per le pazienti che decidono di intraprendere la PMA.
I principali punti di intervento su cui si basa il nostro approccio nutrizionale sono
La stabilizzazione dei livelli di glicemia/insulina, il benessere intestinale e la riduzione dell’infiammazione.
01. Scegliere carboidrati “lenti”, non è necessario evitarli completamente
Scegliere carboidrati “lenti”, non è necessario evitarli completamente. Ormai sono numerosi gli studi che dimostrano come la riduzione del carico dei carboidrati può aumentare la fertilità permettendo di controllare i livelli di zuccheri e di insulina; ad esempio introducendo cereali integrali in chicco, ortaggi, frutta intera (non succhi) e legumi.
02. Il benessere intestinale è decisamente influenzato dal modo di mangiare e di vivere di una persona
L’assenza di vegetali e di acqua durante la giornata portano spesso ad avere problematiche di stipsi, oppure l’eccesso di stress quotidiano può provocare colon irritabile e di conseguenza alvo diarroico e malassorbimento dei nutrienti. Entrambi gli stati infiammatori appena citati sono degli esempi ai quali siamo frequentemente sottoposti ma nel caso della PMA è necessario riportate ad un completo benessere della flora batterica intestinale.
04. Riduzione dell’infiammazione
L’infiammazione è una risposta del sistema immunitario, seguente all’azione dannosa di agenti fisici, chimici o biologici, il cui obiettivo è l’eliminazione della causa di danno e l’inizio della riparazione. Nel nostro caso un’alimentazione non equilibrata, ricca di grassi animali e zuccheri semplici associata a sedentarietà può provocare eccesso di peso o obesità, colon irritabile, endometriosi, psioriasi, pcos. Sono tutti stati di infiammazione che possono essere provocati da stile di vita errato, ai quali si può porre rimedio con percorsi nutrionali specifici.
Le strategie alleate della fertilità femminile sono specifiche per ogni tipo di donna. Il nostro approccio non è standardizzato, ogni paziente ha un trattamento unico nel suo genere, mi concentro sulle richieste che vengono fatte ricordandomi sempre che prima di essere delle pazienti sono persone con un lavoro e una vita che può essere più o meno frenetica.
Non è nostra consuetudine stravolgere completamente il tipo di alimentazione di una paziente ma è fondamentale andare a correggere gli “errori” quotidiani per aiutare a riportare l’organismo ad un buon assetto ormonale e far si che il percorso di PMA sia favorevole.
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CATERINA VIGNI
Biologa Nutrizionista
Il mio interesse verso il percorso delle procreazione medicalmente assistita (PMA) inizia già dal periodo universitario, infatti la mia tesi di laurea magistrale si è concentrata su una patologia in particolare che colpisce molte giovani donne e che può aumentare il rischio di infertilità, la policistosi ovarica.
La mia attenzione su tale problematica si è fatta decisamente maggiore quando ho capito il nesso che poteva esserci con l’alimentazione, al tempo ero solo una giovane ragazza che stava cercando l’argomento della sua tesi di laurea, ma una volta iniziato a frequentare l’ambulatorio del centro della sterilità di Siena, il mio interesse verso la possibilità di avere un ruolo di supporto per le coppie che desideravano avere un figlio è cresciuto sempre di più.
La conferma di ciò che volevo fare nel mio lavoro è stata la prima volta che ho assistito all’ecografia di una mia paziente che era rimasta incinta, l’emozione che ho provato è stata unica e stringere le sue mani in un momento così particolare mi ha fatto capire che fare la mia parte in un questo percorso era la mia strada.
Da qual momento in poi l’attenzione sul tema principale del mio percorso di studi, ovvero l’alimentazione, si è spostata sulla sfera femminile, sui meccanismi ormonali e tutte le patologie che possono interferire sulla fertilità della donna.
Dopo aver conseguito la mia prima laurea all’Universita di Siena come Dietista nel 2010, ho subito iniziato la specialistica in Scienze della Nutrizione Umana alla facoltà di Medicina e Chirurgia di Careggia a Firenze.
Durante il biennio della specialistica ho deciso l’argomento della mia futura tesi di laurea dopo un colloquio approfondito con un mio caro professore, che chiaramente è Ginecologo, e mi propose di collaborare con lui e il suo team.
Da quel momento è inziata la mia formazione professionale sull’infertilità di coppia relativa alla nutrizione, una formazione in continuo aggiornamento che mi permette di perfezionare sempre di più le dietoterapie dei pazienti che seguo.
Durante il mio percorso lavorativo ho partecipato come relatrice a diversi seminari e congressi, dal 2018 sono Docente al Master di II livello di Biotecnologie Mediche e Biologia della Riproduzione Umana dell’Università di Siena affrontando l’argomento dell’alimentazione nel percorso dell’infertilità di coppia.