Tra le novità degli ultimi anni in materia di fecondazione assistita spiccano sicuramente i test di recettività endometriale.
Cosa sono e a che cosa servono? Facciamo un po’ di chiarezza in merito.
Il fallimento del trattamento di fecondazione assistita può essere dovuto ad innumerevoli cause, tra cui la qualità dell’embrione, che oggi può essere identificata con i test genetici preimpianto, e una alterata recettività endometriale.
L’endometrio, infatti, ha una finestra di impianto, che indica la possibilità di ricevere e far attecchire l’embrione.
Se nella maggior parte delle donne, in oltre il 90%, questa corrisponde al 19° giorno del ciclo, in alcune pazienti può essere precedente, oppure successiva.
Perché l’impianto avvenga, è infatti fondamentale non solo che l’embrione si sviluppi correttamente, ma anche che l’endometrio raggiunga la fase di ricezione e, di conseguenza, che tra embrione ed endometrio vi sia una comunicazione.
Oggi, vi sono numerosi test genetici che diagnosticano la finestra di impianto, analizzando circa 238 geni correlati allo stato di recettività endometriale.
Con lo sviluppo della tecnologia microarray è stato possibile valutare tale espressione genica con RNA ottenuto da un campione di tessuto endometriale.
La biopsia endometriale, che viene appunto eseguita in uno specifico momento sia nel ciclo con preparazione endometriale farmacologica che in quello spontaneo, viene effettuata con catetere tipo Pipelle o simile ed è solo minimamente fastidiosa.
Questo permette, qualora venga individuata una finestra di impianto diversa da quella canonica e quindi normalmente attesa, di poter posticipare o anticipare il transfer embrionario, ed avere quindi maggiori possibilità di impianto e di gravidanza.
La dottoressa Francesca Letizia Vellucci si laurea con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Siena nel 2010 con una tesi svolta in collaborazione presso l’Université René Descartes di Parigi nell’ambito del progetto Erasmus. Nel 2011 consegue l’abilitazione alla professione di Medico Chirurgo. Nel 2017 si specializza in Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Siena con la votazione di 70/70 con lode con una tesi svolta in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Dal marzo 2017 lavora come Ginecologa specialista in Medicina della Riproduzione presso A.G.I. Medica.
È coautrice di 16 pubblicazioni su riviste scientifiche ed ha presentato abstract e relazioni in 18 congressi nazionali ed internazionali.